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Taglio degli alberi lungo le strade dell’Alto Astigiano, ecco cosa prevede il Codice della Strada

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Domenica 27 gennaio 2013 si è riunito presso la Sala Consigliare del Comune di Passerano Marmorito un gruppo di lavoro per un esame della problematica inerente la richiesta da parte della Amministrazione Provinciale di Asti del taglio degli alberi lungo gli assi stradali dell’Alto Astigiano in base a citate disposizioni contenute nel Codice della Strada. Hanno partecipato all’incontro per Passerano Marmorito il Sindaco Silvana Bruna e il Vicesindaco Emanuele Giubasso, per Aramengo d’Asti il Vicesindaco Cristiano Massaia, per Piovà Massaia il Vicesindaco Roberto Pasinato, per Cerreto d’Asti e in rappresentanza del Sindaco di Castelnuovo Don Bosco e della Comunità Collinare Alto Astigiano il Sindaco Mario Saini, le associazioni ambientaliste rappresentate da Franco Correggia (Terra, Boschi, Gente e Memorie), Angelo Porta (Circolo Legambiente Valtriversa) e Marco Devecchi (Osservatorio del Paesaggio per il Monferrato e l’Astigiano), oltre che i consiglieri Davide Degioanni e Alessandro Risso dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali della Provincia di Asti, accanto a numerosi cittadini interessati all’argomento.

In accordo con una delle persone destinatarie delle missive, si è proceduto a dare pubblica lettura del testo venendo quindi tutti i partecipanti resi edotti che, nei termini perentori di 15 giorni dal ricevimento della stessa, la Provincia richiede la rimozione  di “alberi non a distanza regolamentare dal confine stradale e/o i cui rami si protendono oltre il confine stesso” presenti nelle loro proprietà fronteggianti le strade provinciali, in osservanza alle norme per la tutela delle strade D.L. 30/04/1992 n°285 artt. 16, 17, 29 (codice della strada) e dell’art. 26 del D. P. R. 16/12/1992, n° 495.

Dalla contestuale e puntuale lettura del Codice della Strada, (articoli 16 e 31, nonché  articolo 26 comma 6 del Regolamento di Esecuzione, ma anche il parere del 10/6/2011 protocollo n.3224 del Ministero dei Trasporti) emerge peraltro come siano fatte salve dall’applicazione delle nome citate nella missiva, TUTTE le piante già esistenti e vegetanti prima dell’entrata in vigore del Codice nel 1992.
Inoltre il citato articolo 31 indica chiaramente che “I proprietari devono mantenere le ripe dei fondi laterali alle strade, sia a valle che a monte delle medesime, in stato tale da impedire franamenti o cedimenti del corpo stradale” ma anche “evitare di eseguire interventi che possono causare i predetti eventi.” in evidente contrasto con quanto richiesto. Si palesa, quindi, NON la necessità di un abbattimento indifferenziato della straordinaria componente arborea presente lungo le strade astigiane, semmai di una accorta e lungimirante valutazione caso per caso delle piante arboree (monumentali e non) presenti in loco da decenni e fortemente caratterizzanti il paesaggio (anche in termini tartufigeni).  In quest’opera indispensabile per evitare una devastazione senza pari delle nostre campagne un ruolo essenziale ai fini della valutazione della sanità e stabilità delle piante non può che essere svolto dalle figure professionalmente competenti a tale scopo e più precisamente i Dottori Agronomi e i Dottori Forestali.

Sulla base anche di serissime preoccupazioni emerse circa il verificarsi  di inevitabili fenomeni franosi a carico delle strade collinari private lungo le scarpate degli alberi (ESSENZIALI ai fini della salvaguardia del territorio dai fenomeni di dissesto idrogeologico che purtroppo martoriano costantemente le strade astigiane con la richiesta di costosissimi interventi ingegneristici di cementificazione per rimediare agli errori umani nella gestione  territoriale)  SI È DECISO di organizzare a brevissimo un momento di chiarimento sulla materia, tra la popolazione destinataria delle missive, i funzionari della Provincia di Asti,  gli organi dell’Amministrazione Statale preposti ad assicurare il rispetto del  Codice della Strada, le Associazioni ambientaliste, gli studiosi e i professionisti in campo forestale.

Tra le proposte molto interessanti già da subito emerse, si segnala la possibilità in casi particolari, ma precisi e documentati, di mantenere in vita gli alberi, anche attraverso la stipula di apposite polizze assicurative a tutela dei proprietari, anche grazie ad una pubblica raccolta di fondi. Ciò rappresenta una chiarissima e forte crescita di coscienza e sensibilità sul tema della tutela degli alberi, della biodiversità e del paesaggio, rispetto ad una fredda, distaccata e pianificata applicazione a tavolino di normative stradali.

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